Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7969 del 2022, accogliendo le censure mosse dagli avvocati Cardarelli e Ciccolo, ha riformato la sentenza del giudice di primo grado e annullato la nomina a Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Roma del candidato che non aveva dichiarato di trovarsi in situazione di incompatibilità rispetto all’ufficio semi-direttivo messo a selezione. Il giudice di secondo grado ha precisato che l’omessa dichiarazione del candidato circa un fatto rilevante “ha di fatto impedito un vaglio effettivo del rilievo – in astratto ed in concreto – della situazione di incompatibilità”.